Non so dove vanno le persone quando scompaiono, ma so dove restano.

La morte non è niente.
Sono solamente passato dallaltra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima luno per laltro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere unaria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia dombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, cè una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dallaltra parte, proprio dietro langolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace

Ciao nonno...ti penso mentre canti la tua canzone d'amore alla nonna che hai ritrovato. Mi manchi e mi mancherai sempre.

Come sei bella, più bella stasera, Mariù
Splende un sorriso di stella negli occhi tuoi blu
Anche se avverso il destino domani sarà
Oggi ti sono vicino, perché sospirar?
Parlami d'amore, Mariù
Tutta la mia vita sei tu
Gli occhi tuoi belli brillano
Come due stelle scintillano
Dimmi che illusione non è
Dimmi che sei tutta per me!
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore, Mariù
So che una bella e maliarda sirena sei tu
So che si perde chi guarda quegli occhi tuoi blu
Ma che importa se il mondo si burla di me?
Meglio nel gorgo profondo ma sempre con te
Parlami d'amore, Mariù
Tutta la mia vita sei tu
Gli occhi tuoi belli brillano
Come due stelle scintillano
Dimmi che illusione non è
Dimmi che sei tutta per me
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore, Mariù
Dimmi che illusione non è
Dimmi che sei tutta per me
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore, Mariù

Un giorno,
mi vedrai
davanti alla tua pietra
piangendo; o Nonno Dante
che hai ceduto solo,
inconsapevole dei tuoi cari
che gemono
e ricordano
quando ancora gli sorridevi.

Scappa dalle burle terrene
che fanno soffrire le genti
e abbraccia la tua amata Paola,
che hai pianto
per un lasso dolente.

Ora non posso far altro
che tenderti le mani
in preghiera
e dirti addio
perché non ti potrò percepire,
ma resterai nel cuore
di chi ti ha amato .

Addio Nonno Dante

                          Pietro

Il 14 gennaio il bollettino giornaliero che annuncia il numero complessivo dei tamponi, dei positivi e dei deceduti ha fissato a 522 il numero di coloro che sono morti a causa del Covid 19. 522, un numero che questa volta ha incluso una persona a me cara sopra ogni cosa, che ovviamente mai avrei voluto far parte di questo numero quotidiano. Dietro quei numeri anonimi ci sono persone, persone con delle storie di vita belle o brutte, facili o difficili. Ci sono famiglie intere coinvolte. Dietro quel numero c'eri anche tu nonno Dante, 96 anni di vita.
Caro nonno, avevi spento quasi un mese fa le due candeline piazzate su due grandi fette di torta, ma a noi, per proteggerti, non era consentito essere con te. In cuor mio già pensavo a quando avrei comprato tre candeline per costriure il numero 100 e comunque non vedevo l'ora di fare una bella festa tutti insieme finalmente vicini e senza paura di farti del male. Speravo di festeggiare un nuovo Natale finalmente normale. Non è andata come speravo. Ho dovuto assistere impotente al fatto che sei andato via in un attimo, quasi non volessi disturbare e questo ha lasciato tutti noi senza fiato, senza il tempo di realizzare che era vero. Te ne sei andato gentile come sempre, ringraziando le dolci giovani infermiere Anita e Greta e la dottoressa Moser che ti tenevano la mano in attesa che arrivassimo noi due nipoti e la tua amata figlia. Eri un vero gentiluomo, stile Alberto Sordi che ti piaceva un sacco, aveva la tua stessa etá e la classe dei nati negli anni venti. Si potrebbe scrivere un romanzo per raccontare tutte le cose belle e il bene che hai trasmesso alla tua famiglia che per te era il valore più importante, a partire dalla tua amata moglia Paola con la quale hai condiviso quasi settanta anni di matrimonio. Per noi due nipoti eri il nonno per eccellenza. Quante cose ci hai fatto fare durante le vacanze, quando eravamo bambini e anche dopo. Divertimento puro. E poi sono arrivate altre gioie...i tuoi cinque pronipoti ma anche un grande dolore...la perdita della tua amata Paola....e nonostante questo, tu sei andato avanti...perchè...sì....oltre ad essere gentile, onesto e incredibilmente generoso eri anche un inguaribile ottimista, sempre positivo, sempre di buon umore, con la battuta sempre pronta e questa è una qualitá non da poco. Proprio questa tua caratteristica, nonostante perderti sia per noi un dolore che ancora non riusciamo ad accettare, la vogliamo fare nostra e vogliamo con tutte le nostre forze continuare a tenerti con noi nel nostro cuore e nella nostra mente portando avanti il tuo insegnamento, il tuo modo di essere, la tua essenza immortale con i nostri figli.
E siccome eri una persona che non smetteva mai di dire grazie, credo ti faccia piacere che ringrazi tutte le persone che qui a Bressanone ti sono state vicine in questi anni: Zina e Valentina che hanno assistito con grande cura prima la nonna e poi te in questi ultimi undici anni, i vicini di casa signori Loccisano ed Eppacher, il dottor Engl e la dottoressa Traverso e il cugino Richard Moser che tu chiamavi Riki nonostante sia un gigante.
"Grazie dal Dante Rossi" e a te nonno grazie di tutto, ti vogliamo bene.
"Nella mia fine è il mio principio".

I tuoi nipoti Marina e Marco